Anche Marsilio fortemente critico nei confronti dell’azienda presieduta da Maria Ceci. Il forte ritardo addebitato alla carenza di personale: in ballo 14 milioni di finanziamenti e tante famiglie ancora fuori casa
TERAMO – Prosegue il ‘commissariamento’ di fatto dell’Ater di Teramo. come aveva anche anticipato nei giorni scorsi il cnsigliere regionale e presidente della Commissione Vigilanza del consiglio regionale, il dem Sandro Mariani: la cabina di coordinamento sisma 2016 ha infatti approvato l’ordinanza che trasferisce alle competenze dell’Usr Abruzzo, il ‘carico’ procedurale delle ricostruzione di 14 palazzine di proprietà dell’Ater in provincia di Teramo, in cui la ricostruzione è bloccata da anni.
L’intento, fa sapere la Regione, “è quello di sgravare l’Ater di alcune incombenze in considerazione dell’esiguo numero di personale interno residuato anche all’esito di intervenuti collocamenti in quiescenza e nell’ottica di una virtuosa collaborazione istituzionale“. In realtà si tratta di una clamorosa bocciatura dell’attività dell’azienda pre l’edilizia residenziale pubblica, presieduta da Maria Ceci, che invece nel corso di questi anni aveva ‘venduto’ con una immagine edulcorata quanto nonsi stava facendo per le palazzine Ater.
L’Usr subentrerà dunque nella titolarità dei rapporti attivi e passivi dei contratti sottoscritti dall’Ater con l’obiettivo di consentire la definizione dei progetti entro la fine dell’anno e l’avvio dei lavori, il cui importo supera complessivamente i 14 milioni di euro, entro la successiva primavera. Sono previste deroghe speciali alle procedure d’appalto ed un più snello iter di approvazione progettuale, specie in ordine all’aggiornamento dei quadri economici per i maggiori costi dovuti al caro materiali.
Adesso anche il presidente Marco Marsilio riconosce l’inerzia dell’Ater sul problema ricostruzione, dopo una serie di tentativi maldestri, soprattutto in campagna elettorale – sia comunale che regionale – di ‘scaricare’ l’attenzione sul Comune di Teramo per la mancata ricostruzione. Marsilio ricorda che le pratiche e le progettazioni in essere trovate nel 2019 erano sbagliate, in quanto si ipotizzava il recupero di strutture che invece dovevano essere demolite e ricostruite. “Abbiamo dovuto ricominciare daccapo a causa di progetti inadeguati, non tecnicamente fattibili – ha sottolineato Marsilio -. L’aggravio causato da queste situazioni ha accumulato ritardi a cui si sono aggiunti quelli causati da un personale insufficiente, negli uffici Ater, a garantire il disbrigo delle pratiche. Abbiamo cominciato a chiedere personale qualificato già al Governo Conte e successivamente al Governo Draghi. Nonostante le richieste non ci sono mai state risposte positive. I nostri sforzi, attraverso l’incremento dei fondi a disposizione, per favorire traslochi e altre operazioni, che hanno trovato la piena disponibilità anche da parte del commissario Castelli, non sono stati sufficienti per arrivare al nodo della questione. Abbiamo ora preso di petto la situazione anche perché l’USR ha tecnici e ingegneri che hanno concluso migliaia di pratiche che erano arrivate nei loro uffici e che ora hanno più tempo a disposizione per gestire questa grande mole di lavoro“.
Il presidente della giunta regionale, infine, ringrazia la presidente Ceci, con un messaggio dal sapore malinconico di un prossimo e probabile esonero: “Voglio ringraziare il presidente dell’Ater di Teramo, Maria Ceci, – scrive Marsilio – per il lavoro fatto in questi anni, che ha permesso di arrivare a definire le strategie e avviare le demolizioni necessarie per la ricostruzione”.